di Dario De Fenu

Grande successo a Molfetta per il magistrato Valerio de Gioia in prima linea contro i femminicidi. Va al suo impegno ed alla sua dedizione alla lotta contro la violenza di genere il premio “Rassegna Rosso Porpora 2020”, rilasciatogli nella giornata di ieri, 28 febbraio 2020 dall’assessore alla cultura del comune di Molfetta, Sara Allegretta, e dal primo cittadino Tommaso Minervini.

Il premio “Rassegna Rosso Porpora” è l’epilogo di una lotta che il magistrato de Gioia conduce da anni e che hanno portato alla pubblicazione del Codice Rosso.

A dare la stura all’opera del Dottor Valerio de Gioia è stata la legge 69/2019, pubblicata lo scorso luglio, mediante la quale sono state apportate notevoli modifiche al codice penale e al codice di procedura penale al fine di potenziare la tutela contro la violenza di genere : il suddetto Codice Rosso, infatti, si propone di raccogliere tutte le disposizioni vigenti in materia civile e penale nonché tutte le norme in tema di pari opportunità e di tutela della maternità.

Era stato proprio lo stesso magistrato de Gioia qualche tempo fa a lanciare l’allarme: “un morto ogni tre giorni” oltre che ad evidenziare la necessità di un’inversione di rotta e di un maggiore impegno politico e giudiziario nella lotta alla violenza sulle donne.

Il medesimo si era altresì appellato alla necessità di un intervento legislativo capace di dotare la magistratura di strumenti concreti ed efficaci di contrasto al fenomeno in questione.

Tuttavia i dati relativi al femminicidio continuano ad essere allarmanti: l’ISTAT registra numerosi casi su tutto il territorio nazionale nonostante il primato dell’Italia nella lotta al fenomeno qui di interesse.

Il Codice Rosso, dalla sua pubblicazione ad oggi, è stato oggetto di numerosi convegni al fine di incentivare una crescente sensibilizzazione sociale: lo stesso giudice de Gioia ne ha sostenuto l’importanza.

Tuttavia, nonostante il passo in avanti compiuto con la pubblicazione del suddetto Codice, lo stesso de Gioia sottolinea come solo dal confronto tra avvocati e magistrati si potranno trarre delle linee importanti in materia capaci di guidare il legislatore.

Dunque, può dirsi oggi che il Codice Rosso rappresenta l’inizio e non il traguardo di un’annosa lotta che vede impegnate le nostre Istituzioni e per la quale si auspicano più incisivi interventi di politica criminale.

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